Tuesday, April 17, 2007,9:13 AM
PROGRAMMA
21 aprile ore 16.00: i ragazzi ecuadoriani saranno ricevuti dal Sindaco di Fermo in presenza del Sindaco di Servigliano, nelle decisioni dei Comuni del Piceno e del Fermano di attuare il progetto Palazzo Monti.

Conferenza Stampa

22 aprile ore 9.30 Festa della Mondialità. I giovani del territorio Fermano e della Valle del Tenna accolgono i giovani ecuadoriani nella Piazza della Memoria.

Mattino: Il presidente della Provincia, Massimo Rossi, parlerà dell’impegno urgente dei giovani per i problemi del Mondo. (Sala teatrale del Comune di Servigliano)

Diffusione del Documento elaborato dai giovani a Roma.

Pomeriggio: festa con giochi e caccia al tesoro al Parco della memoria di Servigliano

23 aprile ore 9.00. Incontro con i giovani del liceo scientifico Calzecchi Onesti e dell’Istituto d’Arte di Fermo.

24 aprile ore 9.00 Incontro con i giovani dell’ITIC di Porto Sant’Elpidio.

Ore 16.00 - Teatro di Porto San Giorgio incontro con la Provincia e vari Comuni per parlare di come si sta attuando la cooperazione decentrata in Ecuador.

25 aprile ore 10.00. Incontro con i giovani di Amandola, il Comune di Amandola, la comunità montana per una cooperazione decentrata sui problemi ecologici che comprenda anche il Parco dei Sibillini.

26 aprile mattina. Incontro con i ragazzi dell’ITIC e liceo scientifico di Monte Giorgio. Pomeriggio partenza per Gubbio.
 
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,9:11 AM
INCONTRO CON I RAGAZZI DELL’ECUADOR NELLE MARCHE
Nel 2004, nello scambio che, dal 96, c’è tra i ragazzi del Nord con quelli del Sud del Mondo, attraverso l’associazione internazionale “Noi Ragazzi del Mondo”, che ha sede a Palazzo Monti di Servigliano, vennero 4 ragazzi dall’Ecuador a lanciare, ai ragazzi italiani, la campagna “Ragazzi del Mondo uniamoci per salvare la Madre Terra dai suoi mali”.

Sembrava un discorso affrettato. Ma adesso anche gli scienziati dell’ONU, con il rapporto delI'IPCC del 2 Febbraio a Parigi, gli scienziati del rapporto Stern e quelli del Pesata dell’UNIONE EUROPEA hanno lanciato l’allarme sul riscaldamento globale ormai ineluttabile.

La seconda parte del rapporto dell’IPCC, che sarà resa nota il 6 aprile, in alcune anticipazioni, ci parla di estreme conseguenze e di fatti estremamente drammatici. Ci potremo salvare solo se l’effetto negativo è bloccato ad un determinato livello con interventi drastici (l’Inghilterra di Blair parla della riduzione del 60% dell’anidride carbonica).

Un intervento drastico che deve avvenire entro una generazione. L’Europa ha già determinato, il 14 marzo, la riduzione del 20% entro il 2020. Ma se il Sud del Mondo non parteciperà a questa presa di coscienza, non sarà sufficiente quella dell’Europa.

Gli avvertimenti degli scienziati sui limiti dello sviluppo erano chiari sin dal 72, con il Club di Roma di Peccei

Anche il Sud deve cooperare nella lotta comune. Ma il Sud del Mondo, che sta già pagando di suo tali effetti negativi (siccità estreme ed estreme inondazioni), deve essere aiutato molto di più di quello che si sta facendo nel suo sviluppo, che deve essere allora sostenibile a tutti i costi, cioè rispettoso dei diritti umani e della giustizia delle relazioni.

S’impone quindi una visione comune e diversa della globalizzazione così come è vissuta, che non è rispettosa affatto dell’uomo e non pensa per nulla al rispetto della natura.

Si seguita così a parlare sempre di più di petrolio e delle guerre per esso, come se nulla fosse accaduto. Non possiamo allora Nord e Sud non affrontare la complessità di questi problemi e dobbiamo sviluppare una cultura di vera comunione tra Nord e Sud per trovare insieme le soluzioni adeguate.

I valori della fratellanza in una casa comune, della giustizia in tutti i rapporti, soprattutto in quelli economici, il rispetto delle culture, una visione di un autosviluppo decentrato contro una globalizzazione massiccia, devono emergere e le nuove generazioni devono unirsi profondamente tra loro per costruire tale nuova cultura.

Questo è il vero senso allora della venuta dei ragazzi ecuadoriani, da accogliere nelle nostre scuole, nei nostri comuni e nella Provincia dell’Ascolano e del Fermano.
 
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